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Collana di Geotecnica  |  Contatti  | 
 

Quindici anni fa, Sergio e io fondammo Hevelius. Per quindici anni abbiamo insieme lavorato a far crescere la nostra piccola casa editrice e insieme ci siamo divertiti, insieme abbiamo gustato piccoli successi e sofferto inevitabili delusioni. Insieme abbiamo costruito una realtà di particolari caratteristiche nel vasto panorama dell’editoria nazionale. L’attività si identifica con il settore dell'ingegneria civile e geotecnica in particolare. Un campo difficile nel mondo dei libri, con tirature estremamente limitate per una distribuzione non facile. La sigla di Hevelius è ormai familiare agli specialisti, agli studiosi, agli studenti ed ha un particolare significato per la comunità geotecnica nazionale.

Il decennale di Hevelius e Sergio gourmet
"Solo gli imbecilli non sono ghiotti... si è ghiotti come poeti, si è ghiotti come artisti ... "
(Guy de Maupassant)

 

Da un anno Sergio non c’è più. Hevelius ricorda l'amico, l'editore, l'intellettuale, l’ingegnere che contribuisce a realizzare un avvenire sostenibile per il genere umano, cittadino del mondo moderno e portatore della cultura della ragione: la figura “politecnica” dell’ingegnere, in passato sintesi di cultura umanistica e scientifica.

 


Da uno dei tanti progetti di Sergio (il serbatoio idrico di Monte Pizzuto)
“Perché ogni composizione sia ridotta alla perfezione  sua
non è meno necessario lo ingegno che la dottrina, ci ha da concorrere ugualmente la vivacità
della fantasia e la posatezza del giudizio; grazie cha a pochi il cielo destina.”
(F. Algarotti, 1765)

 

Sergio ha dimostrato, grazie alla sua solida formazione di ordine generale e di tipo più specificamente disciplinare, che è tuttora possibile battersi con successo contro la standardizzazione e la serializzazione delle prestazioni professionali. Egli si è interessato anche di settori e di ambiti disciplinari diversi da quelli che abitualmente praticava ed era, per questo, costantemente in grado di orientare il proprio interlocutore verso un orizzonte di scelte più efficaci, più libere e maggiormente incisive dal punto di vista sociale ed è stata proprio la passione per le scienze a indurlo ad affiancarmi nell’avventura di Hevelius.

Donato Ferro, marzo 2008
 

Da "La Repubblica" del 26 febbraio 2008
“Sul Monte Pizzuto, un acquedotto serve centocinquantamila persone, grazie a due gallerie lunghe centottanta metri che trasportano fino a quattrocento litri al secondo… un’opera tecnologica impressionante a suo modo magica, basta sentire la sbalorditiva nitidezza dell’eco che ritorna del fondo delle gallerie… l’affaccio è su montagne aspre e selvagge… al blu cobalto si richiama l’immensa parete di duecento metri che Paladino ha rivestito con settanta tonnellate di vetro riciclato…
tra continui vapori d’acqua ..si staglia una figura in bronzo…”
(F. Marcoaldi)