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Premio di laurea "Sergio Rotili"

Il lavoro dell’ingegnere ha un valore sociale? E la conoscenza scientifica, la cultura in generale sono componenti essenziali in questo settore professionale? L’ingegnere “realizzatore consapevole del progresso scientifico, quello mirato alla risoluzione dei problemi della condizione umana” può ancora esistere in una realtà che appiattisce le qualità individuali, che trasforma gli operatori tecnici in passivi utilizzatori di prodotti commerciali? Ha un senso dire che il professionista deve avere capacità di orientarsi culturalmente, deve saper dominare le tecnologie, dare un senso etico alla propria azione, appassionarsi responsabilmente alle diverse situazioni che incontra?

Sergio Rotili, scomparso otto anni fa, ha dimostrato nella sua storia umana e professionale come sia possibile dare risposte positive a queste domande.
Sergio, con la sua solida formazione di ordine generale e di tipo più specificamente disciplinare, ha dimostrato che è possibile battersi con successo contro la standardizzazione e la serializzazione delle prestazioni professionali. Egli si è interessato anche a settori e ambiti disciplinari diversi da quelli che abitualmente praticava ed era, per questo, costantemente in grado di orientare il proprio interlocutore verso un orizzonte di scelte più efficaci, più libere e maggiormente incisive dal punto di vista sociale. La passione per le scienze lo aveva, poi, indotto a fondare, insieme all’amico e collega Donato Ferro, la casa editrice Hevelius, che ha ormai al suo attivo un’ampia gamma di apprezzate pubblicazioni specialistiche di alto livello.

Per ricordarlo la casa editrice Hevelius e la Facoltà di Ingegneria, ora Dipartimento di Ingegneria, dell’Università del Sannio hanno indetto il premio di laurea “Sergio Rotili” per laureati in Ingegneria Civile; il premio si propone di valorizzare il lavoro svolto dai laureandi con la pubblicazione della tesi.
Premiare tesi di laurea che tengano conto del rapporto tra valutazione culturale delle questioni prese in considerazione, diagnosi degli aspetti tecnici del problema individuato e metodo di scelta, in un ventaglio di soluzioni possibili, ai fini del conseguimento di obiettivi complessi significa riconoscere il valore culturale del percorso formativo e incentivare i giovani a mantenere alta la dignità della professione di ingegnere, anche nel settore classico dell’ingegneria civile dove la tradizione e la storia non rappresentano affatto un ostacolo all’innovazione ma anzi ne costituiscono la solida base.

Per l’assegnazione del premio viene istituita una commissione composta da membri esterni proposti dalla Facoltà e dalla casa editrice Hevelius. La tesi di laurea scelta dalla Commissione viene pubblicata e diffusa secondi i tradizionali canali di vendita della casa editrice Hevelius, oltre che gratuitamente presso i dipartimenti di ingegneria civile delle università italiane, gli ordini provinciali degli ingegneri e le biblioteche di settore.
Hevelius ne cura inoltre la promozione presso tutte le manifestazioni (essenzialmente convegni tecnici) cui regolarmente partecipa.

Il premio è stato presentato il 10 aprile del 2008; in quella circostanza Alessandro Flora (Dipartimento di Ingegneria geotecnica della facoltà di ingegneria dell’Università Federico II° di Napoli) ricordò Sergio con un intervento del quale riportiamo un breve passo.
“Per me, pensando a Sergio, ..(la).. rapidità è la compagna perfetta della leggerezza, perché con essa concorre alla definizione di una mente capace di affrontare – e risolvere – in modo brillante e immediato problemi anche difficili, senza apparente difficoltà o fatica. La capacità di cui parlo - prendendo in prestito i concetti di Calvino - ha bisogno di competenza, precisione, conoscenza profonda, e somiglia molto alla capacità di un centometrista di esibirsi in pochi secondi con successo solo grazie a faticosi, lunghi e stancanti allenamenti protratti per mesi e mesi. Secondo me leggerezza e rapidità sono virtù importanti per un ingegnere. Esse sono il massimo raggiungimento possibile nel campo della cultura tecnica, e un obiettivo a cui tendere e da perseguire con applicazione costante e studio. Per gli studenti potrebbe valere come motto l’antica massima latina “festina lente” – affrettati lentamente - perché leggerezza e rapidità si raggiungono senza superficialità e fretta. Solo la pesantezza e la lentezza – in senso positivo, di approfondimento e meditazione – nella preparazione possono dotare l’ingegnere delle ali necessari per essere leggeri e rapidi nella professione. Sergio era a mio avviso un eccellente esempio di compiutezza in questo senso.”

Per la prima edizione, il Premio di laurea “Sergio Rotili”, per laureati di specialistica in Ingegneria Civile della facoltà di Ingegneria dell’Università del Sannio, venne assegnato alla tesi: “Travi composte acciaio-calcestruzzo: prove sperimentali” di Fabio Bibbò e Fernando Rossi, relatore prof. ing. Maria Rosaria Pecce, anno accademico 2008/2009.
La commissione era costituita da:
Prof. Carlo Greco, dell’Università di Napoli Federico II,
Prof. Carlo Viggiani, dell’Università di Napoli Federico II,
Prof. Raffaele Mauro, dell’Università di Trento.
Hevelius ha pubblicato la tesi con un volume che è stato presentato il 14 aprile del 2010; la manifestazione ha ospitato una conferenza del prof. ing. Carlo Viggiani sul tema “Ingegneria Geotecnica e Beni Culturali”.

Per la seconda edizione, il Premio è stato assegnato alla tesi: “L’impiego di modelli avanzati nell’analisi dell’interazione tra strutture e corsi d’acqua. Un caso applicativo” di Aristide Lupe e Lino Zotti, relatori prof. ing. Nicola Fontana e prof. ing. Maria Rosaria Pecce, anno accademico 2010-2011.
La commissione era costituita da:
Prof. Giuseppe De Martino, dell’Università di Napoli Federico II,
Prof. Federico Mazzolani, dell’Università di Napoli Federico II,
Prof. Carlo Viggiani, dell’Università di Napoli Federico II.
Hevelius ha pubblicato la tesi con un volume che è stato presentato il 14 giugno del 2012; la presentazione è avvenuta nel corso del convegno “ Il Rischio idrogeologico nelle aree interne della Campania ” organizzato dall’Università degli Studi del Sannio, e dalla sezione campana dell’Associazione Idrotecnica Italiana .

Per la terza edizione, il premio è stato presentato in una forma rinnovata, a tema, e consiste nella pubblicazione delle sintesi dei 4 lavori di tesi più meritevoli, riunite in un unico volume. Le tesi hanno riguardato argomenti scientifici di ricerca e applicazioni a casi di studio; per questa edizione il tema scelto è il “Rischio sismico”. Sono stati ammessi a concorrere i laureati in Ingegneria Civile Specialistica/Magistrale dell’Università del Sannio e in Ingegneria Strutturale e Geotecnica e Ingegneria dei Sistemi Idraulici e di Trasporto dell’Università di Napoli Federico II, che avessero conseguito la laurea nel periodo 1° gennaio 2011– 31 dicembre 2012.
La commissione era costituita da:
Prof. Carlo Viggiani, dell’Università di Napoli Federico II,
Prof. Andrea Prota, dell’Università di Napoli Federico II,
Prof. Stefania Sica, dell’ Università del Sannio.
Sono risultati vincitori del premio i concorrenti:
Anna Chiaradonna, Alessandra De Angelis, Angelo Dello Russo, Giancarlo Ramaglia.

Hevelius pubblica ora le sintesi delle tesi nel volume dal titolo “Quattro Studi di Ingegneria Sismica”.

luglio 2015