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L’equilibrio limite; i metodi di analisi; i problemi numerici e le
approssimazioni di calcolo; le carte di stabilità; l’ubicazione della superficie
critica: l’accuratezza e l’affidabilità dei metodi dell’equilibrio
limite; le pressioni interstiziali; il coefficiente di sicurezza.
L’approccio
dell’Ingegneria Geotecnica al problema della stabilità di un pendio
naturale, di un fronte di scavo, di un rilevato, consiste nello
schematizzare la situazione naturale con un modello al quale possano
essere applicati i procedimenti di analisi propri della Meccanica dei
Terreni.
La
validità del procedimento è confermata, in generale, dai positivi
risultati ottenuti in molti casi: tuttavia vari sono gli aspetti che
meritano approfondimento perché le difficoltà di ordine concettuale e
pratico e gli ostacoli che si incontrano sono ancora numerosi.
La
verifica della sicurezza di un pendio si presenta come un problema
staticamente indeterminato; le indeterminazioni, che si cerca di rimuovere
introducendo ipotesi semplificative, riguardano la distribuzione degli
sforzi al contorno, il regime delle pressioni interstiziali, le azioni
applicate ed in particolare le azioni sismiche, che vengono simulate con
azioni statiche, le modalità di transizione dall’equilibrio statico
alla rottura che spesso si manifesta con meccanismi complicati e con il
carattere di rottura progressiva.
Il
lavoro che qui presentiamo è non solo interessante, ma anche di notevole
utilità: l’opera presenta con esemplare chiarezza il problema della
verifica di un pendio, ed inquadra in modo organico i vari metodi proposti
per risolverlo.
Molto
opportunamente, peraltro, non trascura gli aspetti applicativi e le
difficoltà pratiche che si incontrano nelle
applicazioni.
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